lunedì 21 maggio 2018

Fortunata ma de che?

Piano piano, sono passata da una terza quasi quarta coppa C ad una quinta coppa FF.
Mi dicono fortunata. Le altre.
Quelle che però non diventano matte a trovare un reggiseno conformato con coppe che qualcuno userebbe come paracadute.
Quelle che possono spaziare tra centinaia di modelli, dal più casto al più osé, dal più economico al più caro.
Quelle che dovunque vadano trovano qualcosa, anche al mercato.
Quelle che a fine giornata non arrivano a casa con le spalle segate in due dal peso.
Quelle che a tredici anni non giravano ingobbite perché si vergognavano ad avere tanto seno.
Quelle che i compagni delle medie non chiamavano "mariamaria che bella latteria se ti sposo sei mia e il latte venderò".
Quelle che non devono investire sistematicamente almeno 60-70 per far stare un pochino al loro posto "i polmoni" e ce ne vogliono almeno due o tre in totale in dotazione, da rinnovare periodicamente perché gli elastici si mollano prima degli altri.
Quelle che non faticano a respirare perché una delle condizioni perché il reggipetto faccia il suo dovere è che il giropetto sia bello stretto (e pure bello alto).
Quelle che però trovano sempre i vestiti delle loro taglie, le camicie che non si sbottonano se starnutiscono o anche se respirano, che entrano nei vestiti allegri e colorati di Desigual.
E per me non restano che i vestiti tristoni neri e fiorati che presumono che tu abbia un girovita e un giroculo pari a quello superiore.

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